RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI – sistema a cappotto


IL TASSELLO: SOLUZIONE O PROBLEMA?

Il mercato della riqualificazione energetica degli edifici ė in costante e continua evoluzione. Molteplici sono le novità tecnologiche che vengono proposte in quest’ambito; le quali, spesso, vengono recepite senza adeguate informazioni da tecnici progettisti e applicatori di tali sistemi.
Vogliamo proporre qualche approfondimento nel tema descrivendo, in questa occasione, l’utilizzo dei tasselli nei sistemi di isolamento termico a cappotto.
Può apparire un tema banale e forse scontato, ma a chi, come lo scrivente, si deve confrontare con fantasiose motivazioni sul perché utilizzare un tipo di tassello piuttosto che un altro, il tema appare molto importante. Non si pretende di esaurire l’argomento in questa sede, descrivendo noiose elucubrazioni su quali siano le tecniche di posa più redditizie per “inchiodare” un cappotto al muro. I manuali di posa sono pieni di informazioni di questo tipo. Piuttosto si ritiene di fornire qualche stimolo relativo alle più evolute tecnologie, che risultano redditizie tecnologicamente e di conseguenza anche economicamente.
Innanzitutto è importante sfatare il principale teorema relativo alla progettazione della tassellatura: il Tassello non serve per “tenere su” il cappotto. I sistemi di tassellatura sono progettati e posati per dare adeguata resistenza ai carichi di vento dei rivestimenti a cappotto, tranne per quei sistemi definiti a fissaggio meccanico, come vedremo in seguito. Se si fa affidamento al tassello per risolvere problematiche che non gli competono, si corre il rischio di commettere gravi e costosi errori. Un sottofondo planare e adeguatamente portante, su cui venga utilizzato un corretto sistema di incollaggio delle lastre isolanti ė l’unica garanzia adatta ad assicurare l’adesione definitiva di un sistema di questo tipo. Il tassello non “sostiene” il carico verticale del cappotto, ma gli è deputata altra funzione, cioè di resistere al carico orizzontale causato dal vento (spinta/depressione del vento). L’utilizzo del tassello, per caratteristica tecnologica e distribuzione in facciata, va previsto in fase di progettazione del sistema da posare, tenendo in considerazione la tipologia dell’isolante, l’architettura e la dimensione dell’edificio, il suo orientamento, le condizioni di contorno e l’area geografica dove si trova il fabbricato da riqualificare o da rifinire.
È di fondamentale importanza eseguire una verifica preliminare di resistenza allo strappo, dello specifico tipo di tassello che si ritiene di utilizzare, in relazione al numero di elementi adatto a resistere al carico del vento, in base ai parametri indicati in precedenza.
La nostra struttura ė in grado di supportare fattivamente questa fase, eseguendo prove e verifiche in situ, adatte a determinare la tipologia dei tasselli e la loro distribuzione in facciata.
Perché scartare a priori la posa di tasselli economici e non previsti nelle certificazioni del sistema che si intende posare? Proprio perché si rischia di crearsi un problema, invece di risolverlo. Talvolta sembra che il montaggio del tassello non sia una scelta per garantire la sicurezza della posa, ma solo la risposta a una “fastidiosa” voce del capitolato, che “bisogna” soddisfare e quindi deve costare il meno possibile. Si troverà quindi il modo di utilizzare un tassello prodotto in un oscuro sottoscala, privo di qualsiasi certificazione, posato velocemente con forature a percussione e quindi anche danneggiando irreparabilmente una consistente porzione dei mattoni che compongono i tamponamenti.
Soddisfare in questo modo quella “fastidiosa” voce del capitolato esporrà al concreto rischio di incorrere in gravi problemi, che si possono tradurre in contestazioni in ben più “fastidiose”.

Il titolo della presente associa alla parola “tassello” la parola “problema”. Ebbene sì. Anche i tasselli previsti dalle certificazioni rappresentano quasi sempre un problema e limitano tecnologicamente la prestazione del sistema a cappotto:
• Creano puntuali ponti termici, verificabili in effetti attraverso un’indagine termografica
• Creano puntuali ponti acustici, trasferendo alla muratura le onde sonore prodotte ad esempio dal traffico stradale
• Limitano il dinamismo di un sistema, appunto dinamico come il rivestimento a cappotto, trasferendo nello strato più esterno le tensioni che si verificano nella stratigrafia supporto/isolamento
• Possono risultare visibili all’esterno qualora la posa non sia correttamente complanare e nella testa del tassello, riscontrando un maggiore strato di rasante rispetto le altre porzioni
• Se posati per mezzo di un trapano a percussione si verificano quasi sempre danni, che possono essere anche considerevoli, ai blocchi che compongono i tamponamenti delle murature, minando tra l’altro la resistenza allo strappo del tassello

SOLUZIONI E INNOVAZIONI

Tassello ad avvitamento con chiodo metallico sottile. Può essere facilmente montato a incasso, per mezzo di uno specifico attrezzo e protetto da una rondella che limita il ponte termico e acustico. Generalmente montato in numero di 6 pezzi per metro quadro. Omologazione ETA 12/0093
IMMAGINE DEL TASSELLO ECOTWIST CON IMMAGINE DELLA STRATIGRAFIA CON IL TASSELLO MONTATO
Tassello ad avvitamento affogato nello strato di isolante. Importante innovazione tecnologica che permette al tassello di esercitare la trazione dell’isolante nella sua porzione più vicina alla muratura. Non causa ponti
termici o acustici e limita considerevolmente eventuali dinamismi nello strato più esterno del sistema. Di facile montaggio, generalmente in 4 pezzi per metro quadro. Omologazione ETA-12/0208.

Tassello atermico che presenta la stessa conducibilità dell’isolante, risulta quindi invisibile all’analisi termografica. Va montato complanare senza la necessità di essere incassato. La posa risulta estremamente veloce e quindi anche economica. Omologazione ETA-12/0208. (Essendo una novità non ho altre info, forse Michele è in grado di averne di più)

tante innovazione tecnologica per sottofondi non portanti, non planari, tipo muratura in pietra, misti, pitture non portanti, per superfici piastrellate e comunque per tutti i supporti dove non ė possibile utilizzare tecniche di incollaggio tradizionale. L’isolante aderisce al supporto senza collanti. Compensa la non planarità da 10 a 70 mm senza necessitare di una sotto-struttura, si evitano costosi lavori di preparazione dei supporti, elimina l’incollaggio minerale, migliora l’isolamento acustico fino a 6 dB, permette il montaggio con clima freddo, eccetera. Omologazione Z-33.9-453.
Come si può valutare, dal breve elenco riportato, la più evoluta tecnologia permette di risolvere alcune problematiche che hanno spesso inficiato il buon esito della posa di sistemi così complessi, come i Rivestimenti a cappotto.
I Tecnici delle nostre strutture sono a disposizione di Progettisti e Imprese per calcoli e analisi dei carichi di vento, verifiche preliminari, supporto alla progettazione, formazione specifica in cantiere, con l’obiettivo di raggiungere gli obiettivi tecnici perseguiti per la perfetta esecuzione del Vostro Cantiere.

Vittorio Trozzi

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